Paolo Cevoli

Il sostituto del personaggio famoso con il certificato perché impossibilitato, l’imprenditore di maiali Teddi Casadey, il confusionario Assessore del comune di Roncofritto incapace di risolvere i problemi del suo amato Paese, è sempre lui… il comico romagnolo Paolo Cevoli con i suoi personaggi.

Nato a Riccione il 29 giugno del 1958, sin da piccolo aiutava i suoi genitori nella gestione della pensione di famiglia, insieme a suo fratello. Laureato in giurisprudenza continua la sua attività di consulenza nel settore della ristorazione, ma oggi è anche uno dei comici più divertenti. Paolo Cevoli si definisce un imprenditore con l’hobby del cabaret! Si classifica terzo a “La Zanzara d’Oro” attirando così l’attenzione di Maurizio Costanzo che lo invita al suo show per diverse puntate. Riceve poi il premio per la satira politica a Forte dei Marmi in Toscana. Il grande successo però arriva nel 2001 quando sul palco di Zelig, condotto daClaudio Bisio e Vanessa Incontrada, veste i panni di Palmiro Cangini. Nel 2002 scrive “Cent’anni di Roncofritto” a cui seguiranno “Mare mosso, bandiera rossa” e “Maiali & Managgment” il bisness di Teddi Casadey. Oltre al suo spettacolo “Roncofritto global show”, grosso successo ha anche ottenuto lo spettacolo “Motonave Cenerentola” con Natasha Stefanenko. È sposato con Elisabetta Garuffi stilista di moda, ha due figli: Giacomo di 16 anni e Davide di 14. Paolo Cevoli è divertente, casinista, esagerato… come tutti i romagnoli!

M’ama, non m’ama (SMEMO 2005)

Tratto dal sito ufficile di Paolo Cevoli

Il mio amico Alfredo Antonares (che è un marocchino di quelli venuti dal Marocco) dice che “Il romagnolo è quell’italiano esorbitante che si diverte a eccedere ed esagerare, a sentire che il bello è sempre al di là dei limiti previsti.” E l’imprevisto non accade se non te l’aspetti. Aspettare qualcosa, tendere alla cima. Questo ti fa grande. Come il mitico, dolce, povero Pantani. Il discorso è che non si può stare da soli, sennò la cremagliera dei nevroni si ingrippa. Il romagnolo è un animale da comitiva. Come dice sempre Antonaros “Un romagnolo fa del casino, due romagnoli un circolo, tre romagnoli una sezione di partito, quattro fanno una briscola. In cinque fondano un partito o si mettono a ballare.”

Il romagnolo è uno semplice, qualcheduno direbbe un pataca, composto con un mischione svariegato di malinconia e contentezza. La malinconia è quella roba che ti prende nel mastigotto quando senti che ti manca un robo che non lo sai neanche te cos’è. Uguale a quell’accordo in minore, semplice, che attacca la strofa di “Romagna mia”. Semplice come la contentezza di quando poi dopo il ritornello passa in maggiore. Perché la vita c’è. E, per fortuna, la mamma dei pataca è sempre incinta.”