Se si va in vacanza al mare, tra una nuotata e una lettura sotto l’ombrellone, un appuntamento imperdibile è la raccolta delle conchiglie. Un’attività rilassante, da fare in solitudine oppure in compagnia per un piacevole passatempo.
Il metodo più comune è la passeggiata sul bagnasciuga, dove è possibile scovare tante conchiglie già morte e ripulite: i veri collezionisti, tuttavia, non amano molto questa soluzione, poiché raramente di una conchiglia si trovano entrambe le metà. Ecco allora che, il secondo metodo, è quello dello snorkeling: basta scavare un pochino nella sabbia (ma senza danneggiare l’ecosistema!), per scovare esemplari da riporre poi in un contenitore.
Tra le conchiglie più interessanti che si possono scovare sulle spiagge italiane, ci sono quelle della famiglia dei Pettini. C’è poi l’Orecchio di San Pietro – con la sua madreperla brillantissima – e c’è l’Occhio di Santa Lucia, ambitissimo da chi realizza gioielli.
Una volta a casa, è importante lavare bene le conchiglie con uno spazzolino e passarvi sopra un po’ di olio alle mandorle, che le protegge dal sole, ne preserva il colore e la lucentezza. Dopodiché, si ripongono in un vaso, in una scatola, in bella mostra in una vetrinetta, in un giardino zen. Oppure, se le conchiglie non sono pregiate e se la raccolta è stata fatta per divertimento, è possibile trasformarle in ricordi, con l’aiuto dei propri bambini, magari incorniciando le foto scattate proprio in riva al mare.